Acido citrico per la pulizia dei pavimenti

Acido citrico per la pulizia dei pavimenti

Se lavate il vostro pavimento con acqua calda e acido citrico noterete che la sua superficie risulterà lucidissima, priva di aloni e di macchie.

Tra l’altro se il pavimento risulta macchiato (detersivi, oli, cere, azione del tempo, ecc) lavandolo con una soluzione all’acido citrico per un certo intervallo di tempo noterete che le macchie tenderanno a sparire.

Riempire 1/4 di secchio con acqua calda (non bollente) e aggiungere 1 cucchiaino raso di acido citrico. Mischiate bene per sciogliere la polvere.Immergete uno straccio, strizzatelo bene e passatelo sui pavimenti. Non serve risciacquare.

ATTENZIONE: Non utilizzare su marmo, pietra naturale, travertino e legno.

Ammorbidente ecologico fatto in casa:

Ammorbidente ecologico fatto in casa:

Come già più volte spiegato su questo blog (per chi non avesse letto i blog precedenti sull’argomento trovate il tutto in questo articolo ed in questo) è meglio non usare i classici ammorbidenti che, oltre ad essere molto inquinanti, sono davvero pericolosi per la nostra pelle.

In alternativa possiamo creare una soluzione valida, ecologica e che renderà il nostro bucato molto morbido.

Semplicissimo da fare e molto efficace. Totalmente naturale, non inquina, non provoca eritemi e allergie della pelle ed è economico:

Ingredienti:
100 gr acido citrico
1 lt di acqua distillata (potete usare l’acqua che viene raccolta da deumidificatori e climatizzatori)
10 gocce di olio essenziale (il vostro preferito)

Procedimento:
Sciogliete l’acido citrico nell’acqua intiepidita dentro una bottiglietta vuota. È fondamentale che l’acqua sia distillata, altrimenti si riduce l’effetto ammorbidente sui capi e si inibisce l’acido citrico.

Per profumare il vostro ammorbidente fatto in casa usate gli oli essenziali come lavanda, ylang ylang, vetiver. Ricordate però che non sono solubili e quindi tendono a depositarsi sulla superficie. Pertanto ogni volta che utilizzerete il prodotto dovrete agitare bene la bottiglietta che lo contiene per mescolare il contenuto.

Utilizzare come un normale ammorbidente

Pulire persiane e tapparelle

Pulire persiane e tapparelle

Le persiane e le tapparelle raccolgono tantissimo sporco, infatti le intemperie, lo smog e la polvere, si annidano tra le fessure provocando non soltanto odori sgradevoli ma anche incrostazioni che se non rimosse tendono ad indurirsi.

Ecco come pulire le persiane e le tapparelle, ma anche le veneziane in vista delle pulizie di primavera:

Persiane: la prima cosa da fare è eliminare la polvere prima di procedere a qualsiasi operazione con l’acqua, altrimenti si rischia di formare una sorta di poltiglia.

Chiudiamo benissimo le persiane e cerchiamo con l’aiuto di una scopa, di eliminare tutta la polvere presente sulla superficie esterna poi riapriamole e cerchiamo di far entrare le setole della scopa anche tra le fessure nella parte interna.

Per lavarle occorre una bacinella colma di acqua tiepida saponata e molta pazienza perché l’operazione è ripetitiva. Con una pezzuola insaponate tutta la superficie e cercate di eliminare lo sporco e laddove ci sono incrostazioni più dure, utilizzate una paglietta saponata senza strofinare troppo altrimenti rischiate di graffiarle. Procedete in questo modo fino a quando la tapparella non sarà perfettamente pulita, cambiando molte volte l’acqua. L’ultimo risciacquo effettuatelo con dell’acqua fresca senza l’aggiunta di nessun detergente.

Tapparelle: per pulire le tapparelle agite allo stesso modo aprendo però il cassone che le contiene ed usando acqua saponata se sono di plastica mentre userete una soluzione di acqua ed ammoniaca se sono di legno.

Dopo una pulizia perfetta dovrete lubrificare le scanalature in cui scorrono le tapparelle. Utilizzate per questa operazione del comune olio di oliva in cui intingerete un pennellino ed infine pulite le cinghie con un panno in microfibra ben strizzato.

Veneziane: eseguite una pulizia ordinaria almeno una volta ogni quindici giorni. Usate un guanto morbido di cotone o in alternativa un panno antistatico ma può andare benissimo anche un vecchio calzino di cotone, dell’acqua tiepida (se avete delle veneziane di legno utilizzate solo il guanto senza bagnarlo).

Chiudete le veneziane, inumidite il guanto e passatelo dal centro verso l’esterno, da destra a sinistra, poi aprite la veneziana e chiudetela nel senso inverso al precedente e ripetete la stessa operazione. Durante la pulizia ricordatevi di scuotere il guanto per scrollare la polvere ed evitare di impastarla sopra la veneziana.

I vantaggi della pentola a pressione

I vantaggi della pentola a pressione

La pentola a pressione viene utilizzata in generale per tutti quegli alimenti che richiedono una cottura prolungata: legumi e cereali in primis ma non solo.

Oggi ci sono pentole a pressione di ogni tipo per tutti i piani a cottura. La capienza di una pentola a pressione può essere di 3.5 l, 5 l o 7.5 l.

Il motivo per cui molti si avvicinano alla pentola a pressione è il fatto che riesce a velocizzare la fase di cottura, fa risparmiare non solo tempo ma anche fatica ed energia, inoltre abbatte l’impatto ambientale del nostro cucinare: per farsi un’idea, con questa tecnica i cibi cuociono in meno della metà o, addirittura, in un terzo del tempo. Quindi già solo il risparmio di tempo, di energia, di fatica sono degli enormi vantaggi.

Inoltre con la pentola a pressione si può cucinare in modo leggero ma gustoso infatti aggiungendo un cestello all’interno della pentola si può cucinare al vapore verdure, pesce, carne e altro.

On line si possono trovare i tempi di cottura per tutti i cibi e tantissime ricette davvero sfiziose e salutari.

Le pentole a pressione di oggi inoltre sono davvero sicure in quanto hanno 1 o persino 2 valvole di sicurezza oltre a quella standard e tenete conto che, se usata nel modo corretto, non esiste nessun pericolo.

Quindi questo metodo di cottura ci permette di mangiare in modo sano spendendo meno energia e denaro. Da provare, non credete?

 

Pulire il bagno in modo ecologico (ed economico)

Pulire il bagno in modo ecologico (ed economico)

Per la pulizia e l’eliminazione del calcare dei rubinetti e miscelatori possiamo utilizzare l’aceto. L’aceto è ottimo per togliere le incrostazioni di calcare da lavandini, rubinetteria, ecc. (basterà passare con una spugnetta imbevuta di aceto caldo e successivamente sciacquare ed asciugare molto bene). Se il calcare ha ostruito le griglie rompigetto di rubinetti e della doccia, svitarli se facilmente smontabili e immergerli nell’aceto finché il calcare non inizia a sciogliersi, dopodiché sciacquarli e rimetterli a posto.

Per la pulizia generale della ceramica si può usare una miscela di acqua e bicarbonato di sodio. Vi ricordo però di non usare la miscela per la pulizia delle vasche da bagno in resina (metacrilato).

Per pulire a fondo il water, utilizziamo acqua di bollitura della pasta aggiungendo aceto o limone, oppure usando lo scopino del water su cui si è versato del bicarbonato di sodio. Oltre alla sua funzione detergente e igienizzante, è efficace anche nel neutralizzare gli odori. Si può anche usare solo aceto puro diluito in acqua caldissima, versato sullo scopino, o una soluzione di acido citrico. Se il water è pulito quotidianamente, l’igiene e la pulizia sono assicurate con normalissimi detergenti per sanitari, ecologici.

Per la pulizia delle piastrelle si può usare aceto in acqua calda oppure il vaporetto, o semplicemente acqua calda se lo sporco non è profondo. A volte alterne usare anche un po’ di detersivo naturale. Scegliendo anche a seconda del tipo di sporco, della frequenza con cui si lavano i pavimenti e, soprattutto, se in casa ci sono bambini che gattonano o giocano a terra. Nel caso di bambini sarebbe opportuno usare il più possibile prodotti naturali; i prodotti chimici usati a terra arrivano presto alla loro bocca, quindi è sempre meglio evitare.

 

Cani e gatti: e se sporcano in casa? Ecco come togliere l’odore

Cani e gatti: e se sporcano in casa? Ecco come togliere l’odore

Chi ha bestiole sa che può succedere che il nostro pelosetto possa fare pipì in casa. In questo caso oltre a pulire, la cosa davvero importante è eliminare completamente l’odore, altrimenti potrebbe succedere di nuovo nello stesso punto.

Se parliamo di pavimenti vi sconsiglio vivamente di usare l’ammoniaca, proprio perché l’urina contiene ammoniaca e quindi questo detergente ricorderebbe ai vostri pelosi l’odore della propria urina invitandoli a sporcare nuovamente.

Come sempre vi sconsiglio la candeggina in quanto molto tossica e pericolosa e se avete animali in casa è davvero un motivo in più per non usarla.

La cosa in assoluto migliore è usare una scopa a vapore mettendo sullo straccio qualche goccia di  olio essenziale al tree oil che disinfetta ed elimina gli odori e olio essenziale agli agrumi (arancia, limone o pompelmo) che aiuterà ad eliminare completamente l’odore e vi profumerà gradevolmente tutta casa.

Se non avete una scopa a vapore lavate il pavimento con acqua calda e aceto bianco (1 bichiere d’aceto per ogni litro d’acqua) o acqua calda e bicarbonato di sodio (un cucchiaio di bicarbonato per ogni litro d’acqua) Poi passate la zona con uno straccio umido con qualche goccia di olio essenziale.

Se l’urina è stata fatta su un divano in tessuto, come prima cosa asciugate quanta più urina possibile con della carta assorbente poi togliete le federe dei cuscini e mettetele in lavatrice aggiungendo un bicchiere di aceto al ciclo di risciacquo. Cospargete di bicarbonato di sodio la zona sporca dell’imbottitura del cuscino e lasciate riposare per almeno 2 ore.

Spazzolate via il bicarbonato di sodio e mescolate una soluzione di aceto e acqua, in parti uguali, in un flacone spray e spruzzate la soluzione sulla superficie da pulire e strofinate con un panno o una spazzola. Mettete il cuscino ad asciugare e lo stesso fate per la federa. Quando entrambi saranno perfettamente asciutti, rimettete la federa sul cuscino.

Se l’urina è stata fatta su un tappeto va prima spruzzato dell’aceto, tramite un semplice spruzzatore, sulla zona con la macchia e poi va applicato il bicarbonato di sodio. La macchia va poi coperta con un asciugamano per almeno 24 ore. In seguito si può tentare di lavare la macchia con acqua fredda.

Comunque in commercio (e li trovate anche on line) ci sono una serie di detergenti, neutralizzatori e smacchianti per rimuovere più agevolmente l’urina del cane o del gatto.

Evitare lo stand by nelle apparecchiature aiuta il pianeta

Evitare lo stand by nelle apparecchiature aiuta il pianeta

I consumi in stand by sono presenti anche quando gli apparecchi elettrici sono spenti. In questo caso l’energia viene consumata sia dagli alimentatori che trasformano la corrente elettrica da alternata a continua, che dai sensori in attesa di un segnale che dovrebbe provenire da tastiere e display a LED e che indicano lo stato dell’apparecchio.

Ma non solo. Quando un dispositivo è in stand by l’energia può essere richiesta e consumata dai circuiti che continuano a essere alimentati anche quando il prodotto è “spento”. Senza contare che un dispositivo in stand by ha un consumo anche minimo di energia soprattutto se si tratta di apparecchi connessi in rete e di sistemi sempre attivi, come un allarme.

Tenete conto che un televisore costantemente acceso si traduce in una spesa addizionale di almeno 60 euro all’anno e se ci aggiungiamo poi un computer e una console dei videogiochi le bollette lievitano e lo stand-by può costare a una famiglia anche più di 400 euro all’anno, senza considerare le emissioni di CO2 che lievitano anch’esse.

Ogni anno in Europa vengono sprecati 1 miliardo di euro con gli elettrodomestici in stand-by che, oltretutto, favoriscono l’inquinamento immettendo nell’ambiente 3,6 milioni di tonnellate di CO2:

Tra gli elementi che in stand-by consumano maggiormente ci sono le console dei videogiochi, le stampanti laser e le fotocopiatrici che, se costantemente collegate alla presa di corrente, possono sprecare fino al 95% dell’energia assorbita. Seguono poi i decoder della tv digitale, le macchinette del caffè, i router per Internet e i televisori. E poi ancora i forni elettrici, gli impianti stereo e persino i caricabatterie dei cellulari.

Se vogliamo davvero risparmiare e inquinare molto meno basta staccare la spina o in alternativa usare le “ciabartte” con interruttore, per evitare di sprecare ogni anno oltre un miliardo di euro e ridurre le emissioni di CO2 di oltre 3,6 milioni di tonnellate.